venerdì 22 novembre 2013

"Ho visto Nina volare": l'adolescenza, le domande, il senso, l'amore, la vita...



Un ostinato ritmo di tamburi. Immerso nel silenzio. E' notte. Siamo in campagna. Nel Sud. Una chitarra geme accordi sincopati. La voce di un bambino, stranamente calda e malinconica, rompe il silenzio.





Mastica e sputa
da una parte il miele
dall'altra la cera
mastica e sputa
prima che venga neve

Con queste splendide quanto oscure parole De Andrè ci parla chiaro.
La pratica a cui fa riferimento questo strano "mastica e sputa il miele e la cera" è una pratica contadina presente nel Sud Italia. De Andrè la conobbe in un viaggio al Sud insieme all'amico (e coproduttore della canzone) Ivano Fossati. La vita, secondo de Andrè, assomiglia in tutto a questa pratica contadina. La fatica del "masticare" la vita e di "sputare" la vita può essere intesa in diversi modi.
Mastica potrebbe rifersi a tutto ciò che nella vita acquisiamo: esperienza, cultura, conoscenza... e a tutto ciò che consumiamo. E sputa a tutto ciò che lasciamo: affetto, insegnamenti, opere... e produciamo.
Questa familiare pratica, la vita consiste di aspetti dolci, felici ("il miele"), ma anche di aspetti meno fluidi e più dolorosi ("la cera").

Ad ogni modo questa pratica di dolore e felicità è bene svolgerla al più presto, prima che i nostri capelli diventino bianchi come la neve ("prima che venga neve"), cioè prima dell'anzianità (la parola neve richiama l'anzianità anche perchè considerata "inverno della vita").



Luce luce lontana più bassa delle stelle
quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne

Ora il personaggio (ancora misterioso) scruta la luna ("luce lontana più bassa delle stelle"), e si chiede chi la accenda e poi spenga, chi la faccia sorgere e poi tramontare.
La domanda nasconde sicuramente anche una domanda sulla vita: chi "accende" e "spegne" la vita?



Ho visto Nina volare
tra le corde dell'altalena
e un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
All'atmosfera metafisica delle domande sull'universo e sul senso della vita fa da continuazione un'immagine viva: il protagonista (che iniziamo a riconoscere come ragazzo) ricorda l'immagine di una ragazza e prova il desiderio di possederla a livello fisico.
Posta dopo il desiderio di conoscere l'universo e il senso della vita, la forza di questo nuovo desiderio sembra suggerire che sia possibile trovare il senso dell'universo proprio in un amore.




Ma come accade spesso nell'adolescenza il desiderio è accompagnato dalla paura delle conseguenze:

e se lo sa mio padre
dovrò cambiar paese
e se mio padre lo sa
mi imbarcherò sul mare

Il padre rappresenta tipicamente l'ostacolo alla realizzazione dei desideri dell'adolescente, che ne teme ancora il giudizio e l'autorità (ecco perchè per Freud il padre era il super-io).
Ma la potenza del desiderio sembra più forte della paura: il ragazzo dice che per realizzare il suo desiderio sarà pronto anche a cambiare paese o a partire per mare.
Ma nel frattempo l'idea spaventosa del possibile rimorso prende forma:

stanotte è venuta l'ombra
l'ombra che mi fa il verso



Ma l'adolescente la combatte:

le ho mostrato il coltello
e la mia maschera di gelso




Ecco cosa è secondo me questo splendido testo e questi splendidi accordi come io li ho capiti e ascoltati.
Questa è la mia idea di questo straordinario testo sull'adolescenza, sul desiderio, sulle fasi della vita e sul significato della vita e della nostra esistenza nell'universo.



Sei d'accordo con questa mia interpretazione?

Ti piace questa canzone? Cosa ne pensi del suo significato?

Ciao!

Ci vediamo al prossimo post!! :-)

3 commenti:

Un commento fa sempre piacere.
A comment is always nice.
Un commentaire est toujours agréable.
Un comentario es siempre agradable.